Etichettato: auguri
60 motivi per apprezzare Vasco
Una piccola premessa.
Perché “apprezzare” e non “amare”? Perché Vasco si può non amare, è difficile da amare, può piacere e può non piacere, ma non si può non apprezzare. Non si può non ammettere che senza di lui la canzone italiana sarebbe stata diversa, e quindi si devono per forza apprezzare la sua musica e i suoi testi, le sue canzoni.
Fatta la premessa, i motivi eccoli qui.
- Perché dopo il leggendario arpeggio di chitarra non ti aspetteresti mai “Voglio una vita maleducata”;
- Perché, come detto da Walter Chiari in una trasmissione televisiva, l’alba per tutti sarebbe “bella”, “stupenda”, per lui è “chiara”;
- Perché ascoltando una sua canzone capisci quello che vuole dire senza bisogno di andar a prendere un vocabolario;
- Per “la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”;
- Per sentire e risentire l’assolo di chitarra alla fine de Gli angeli;
- Perché nessuno di noi ha mai conosciuto una donna di nome Toffee;
- Perché Ma cosa vuoi che sia una canzone è davvero un grande album;
- Perché in un suo concerto speri di sentire il più tardi possibile quel “respiri piano per non far rumore”;
- Perché quegli “eeeehhhhh” magari non significano niente ma si vorrebbe sempre sentirli;
- Per “mentre tu continui ad invecchiare il mondo gira sempre più veloce e non si può fermare, sei tu che devi accelerare amico, lui non ti può aspettare”;
- Perché in uno stesso album ti ritrovi Colpa d’Alfredo e Anima fragile;
- Perché “voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha” lo dicono tanti da tanto tempo ma nessuno l’ha detto mai in modo così semplice;
- Perché i nostri genitori lo ascoltavano su Punto Radio e noi guardiamo i suoi clippini si Facebook;
- Per risentire la chitarra di Massimo Riva;
- Perché “tra demonio e santità è lo stesso, basta che ci sia posto”;
- Perché quando sei giù ascoltare Vivere ti da speranza;
- Perché Valium è davvero innovativa;
- Perché ha inventato il social-rocker;
- Perché Non siamo mica gli americani contiene qualcosa che fino al 1979 non si era mai sentito in Italia;
- Perché prima o poi a qualcuno dedicherai E…;
- Perché nessuno si era mai permesso di cantare “portatemi Dio, gli devo parlare”;
- Perché riuscito ad unire cantautorato e rock’n’roll;
- Perché tra i tanti successi un giorno senti Un gran bel film e capisci che è proprio una bella canzone;
- Per “ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai fatti suoi”;
- Perché un girno rimetterà in scaletta Janny è pazza;
- Perché si ride con Asilo “Republic” e si piange con Dillo alla Luna;
- Perché venti anni dopo canta “e adesso voglio una vita diversa da quella lì, è inutile che tu mi guardi di traverso, io sono sempre qui”;
- Perché se deve lasciare lascia con un semplice “Ciao, sai cosa ti dico, ciao!”;
- Perché Dormi, dormi non smetteresti mai di cantarla;
- Perché quando hai scoperto T’immagini ti ha messo subito allegria;
- Perché ogni domenica mattina ti svegli con Domenica lunatica e vai a letto cantando “odio i lunedì, i lunedììììì”;
- Perché se hai 16 anni ascolti Siamo solo noi, se ne hai 30 Liberi liberi, se ne hai 50 Un senso;
- Per “domani sarà tardi per rimpiangere la realtà, è meglio viverla”;
- Perché se sei in una spiaggia con una chitarra davanti a un falò prima o poi qualcuno ti chiede “Fai Albachiara?”;
- Perché conosci sicuramente qualche Silvia, Giulia, Susanna, Laura, Gabri;
- Perché qualche volta sicuramente ti sarai messo di fronte allo specchio a urlare “Ehhhh, tutto può succedere….”;
- Perché può capitare che va a ritirare un telegatto e ci regala una versione acustica di Sally, e quella noiosa trasmissione si trasforma in un evento;
- Perché ora che si è ritirato da rockstar sei curioso di vedere come saranno i prossimi concerti;
- Perchè quando senti (per quello che ho da fare) faccio il militare pensi: “questo trentatré anni fa era davvero avanti”;
- Per ascoltare “non è un segreto dai, lo sanno tutti…”;
- Perché ogni volta che senti qualcuno dire “Io no” parti con “io no, io no, io no…non ti dimenticherò”;
- Perché prima o poi vorresti sapere il motivo del titolo Idea 77;
- Per “innocente e banale donna, donna sempre uguale, donna per non capire donna, donna per uscire, donna da sposare”;
- Perché ha scritto E dimmi che non vuoi morire;
- Per “e guardando la televisione, mi è venuta come l’impressione che mi stessero rubando il tempo e che tu, che tu mi rubi l’amore”;
- Perché quando si gira il berretto e si appoggia all’asta del microfono capisci che stai per ascoltare una grande canzone;
- Perché non è da tutti fare quella versione di Amico fragile;
- Perché ha reso rock Generale;
- Perché La compagnia i giovani non la conoscevano prima di lui;
- Perché Canzone si che è una canzone;
- Per “e la vita continua anche senza di noi, che siamo lontani ormai…”;
- Per cantare “siiiii, stupendo…mi viene il vomito…”;
- Per “farsi la barba o uccidere, che differenza c’è”;
- Perché quando in discoteca mettono Rewind la cantano tutti dall’inizio alla fine;
- Perché ha ragione ad autodefinirsi “provoc-autore”;
- Per “ogni volta che viene giorno, ogni volta che ritorno…”;
- Perché quando altri artisti hanno fatto sassant’anni si parlava di loro solo al passato, per Vasco si parla al passato, al presente e perfino al futuro;
- Perché sono sicuro che non dirà “ho sessant’anni ma dentro mi sento ancora giovane”;
- Perché trovare 60 motivi per apprezzare Vasco non è stato per nulla difficile;
- Perché è l’unica vera rockstar italiana.
Pre-Auguri a Vasco
Gli auguri Vasco erano dovuti. Inutile stare a sottolineare che oggi ogni giornale, ogni telegiornale, innumerevoli blog e ogni mezzo di informazione parli di lui. Si parla della sua storia, delle sue canzoni, dei suoi eccessi.
Ho pensato a due modi per omaggiare Vasco Rossi (in realtà ne avevo pensati tre ma uno, il classico post che “spiega” il personaggio tramite i testi delle sue canzoni e la sua storia, sarebbe stato un doppione di migliaia di articoli che oggi invadono il web).
Uno è un elenco di 60 motivi per apprezzare Vasco. L’altro è un “ritratto” di un suo concerto; non la cronaca ma appunto un ritratto, una serie di impressioni, emozioni, sensazioni che si provano in un concerto di Vasco (non uno dei suoi concerti-evento, non un concerto a San Siro o all’Olimpico, ma un semplicissimo concerto allo stadio San Filippo di Messina del 2008).
Questa è la premessa. In attesa dei due post vi lascio con le due canzoni manifesto del Blasco, per molti i due suoi capolavori, sicuramente due delle massime espressioni della canzone italiana: Vita spericolata e Sally.